Il Bonus Sicurezza 2025 rappresenta un’opportunità concreta per le persone che vogliono installare un allarme in casa o migliorare l’efficacia di quello che hanno già.
Noto anche come “Bonus allarme” o “Bonus antifurto”, questo incentivo fiscale – previsto dalla Legge di Bilancio 207/2024 – consente di portare in detrazione una parte significativa delle spesa sostenuta per dotarsi di impianti antifurto e dispositivi di sicurezza.
Chi ha diritto al Bonus Sicurezza 2025?
Il Bonus Sicurezza 2025 può essere richiesto da tutte le persone fisiche soggette al pagamento dell’IRPEF.
All’interno di questa platea, le condizioni sono identiche per tutti: il Bonus Sicurezza 2025, infatti, non dipende dall’ISEE, dalla composizione del nucleo familiare o da altri parametri.
Possono accedere al Bonus Sicurezza 2025 le persone che hanno per abitazione principale gli immobili dove si realizza l’installazione dell’allarme antifurto.
Non solo: hanno diritto alla detrazione anche i loro familiari conviventi. Si tratta di un’inclusione importante, perché permette di scegliere tra più persone diverse quella che ha la capienza fiscale necessaria per ottenere il rimborso (con la formula dettagliata nel paragrafo dedicato).
L’agevolazione è prevista anche per la cd. “seconda casa”, ma con aliquote inferiori (il 36% anziché il 50%).
Qual è l’importo del Bonus Sicurezza 2025?
Il Bonus Sicurezza 2025 è pari al 50% della spesa sostenuta e non al 36% che indicano tante altre fonti: lo chiarisce anche l’Agenzia delle Entrate con il box pubblicato nella pagina del sito dedicata alla misura.
Questa spesa può arrivare fino a un massimo di 96.000 Euro (mentre per la parte eventualmente eccedente non sono previsti incentivi).
Questo perché il Bonus Sicurezza 2025 in sé non esiste con questo nome, bensì è parte del Bonus Ristrutturazione edilizia e quindi ne assume le caratteristiche e i limiti.
Il Bonus Sicurezza 2025 si ottiene sotto forma di detrazione fiscale, che si recupera a partire dalla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo (quindi dal 2026) in 10 quote annuali di pari importo.
Immaginiamo per esempio di sostenere una spesa di 3.000 € per l’installazione di un nuovo impianto di allarme antifurto per la casa. In questo caso il Bonus Sicurezza vale 1.500 €, che verranno rimborsati sotto forma di detrazione fiscale del valore di 150 € all’anno dal 2026 al 2035.
Quali sono gli interventi incentivabili con il Bonus Sicurezza 2025?
Rientrano nell’agevolazione le spese sostenute per dotarsi di:
- Sistemi di allarme e antifurto
- Impianti di videosorveglianza
- Dispositivi di controllo perimetrale
- Sistemi connessi direttamente con le forze dell’ordine
Sono compresi tutti gli interventi necessari per arrivare all’installazione dell’impianto d’allarme, quindi:
- la progettazione,
- i vari dispositivi che compongono l’impianto,
- la parte “materiale” di posa e collegamento.
Un’ulteriore precisazione importante è che invece non danno diritto alla detrazione fiscale gli abbonamenti mensili proposti con l’acquisto dell’allarme antifurto, né i contratti stipulati con gli istituti di vigilanza.
Ho già un allarme in casa: posso comunque accedere al Bonus Sicurezza 2025?
Assolutamente sì! Chi già possiede un sistema di sicurezza può procedere al suo ammodernamento.
Sistemi come MultiTransmitter di Ajax Systems, di cui siamo installatori autorizzati, sono particolarmente versatili: possono essere installati sia come nuova centrale di controllo che per implementare un impianto esistente, anche creando un sistema misto filare (o cablato) + wireless.
Come pagare per avere il Bonus Sicurezza 2025?
Il pagamento delle opere di installazione di un impianto di allarme antifurto DEVE essere fatto con il cosiddetto Bonifico parlante, quindi un bonifico bancario – che può essere disposto presso una filiale tradizionale oppure con gli strumenti di home banking – che contiene questi dati:
- nome e cognome della persona che effettua il bonifico;
- denominazione del destinatario del bonifico;
- causale dettagliata del pagamento;
- numero di partita IVA o codice fiscale del destinatario;
- codice fiscale della persona che beneficia della detrazione.
Tutte le altre modalità di pagamento non danno diritto all’incentivo statale.
Bonus Sicurezza 2025: come si fa richiesta?
Non è necessario fare domanda per accedere al Bonus Sicurezza 2025.
Bisogna però ricordarsi, in fase di Dichiarazione dei Redditi 2026, di presentare come allegato i bonifici parlanti.
Diversamente, il Bonus Sicurezza 2025 andrebbe perso.
Il Bonus Sicurezza 2025 è cumulabile con altri incentivi?
Sì: non c’è incompatibilità tra il Bonus Sicurezza 2025 e altri incentivi fiscali.
Bisogna comunque ricordare che il Bonus Sicurezza 2025 è una parte del Bonus Ristrutturazione, quindi concorre a raggiungere la soglia dei 96.000 Euro previsti per l’altra misura (e se porta a sforare il tetto dei 96.000 Euro, sulla parte eccedente non c’è nessun incentivo fiscale).
Quando scade il Bonus Sicurezza 2025
Il Bonus Sicurezza 2025 è valido per tutte le installazioni realizzate – e pagate – entro il 31 dicembre.
Si tratta di un’informazione importante, specialmente perché al momento è prevista una riduzione delle aliquote dal 2026: a partire dal 1° gennaio, infatti, la detrazione passerà dall’attuale 50% a un più contenuto 36% – e addirittura al 30% per la “seconda casa”.
Siamo a disposizione dei nostri clienti per ogni ulteriore chiarimento. Il nostro staff tecnico è pronto a supportarti nella comprensione del Bonus Sicurezza 2025 e a guidarti nella scelta del miglior sistema di allarme per la tua casa.
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